Nell'Equinozio di Primavera 2021 la Luce della Vita accende l'Oroscopo e ci porta nel futuro
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Equinozio di Primavera 2021: significato astrologico. Non il Solito Oroscopo di Simona Vignali
L’ equinozio di Primavera quest’anno cade il 20 di Marzo e segna l’inizio della Primavera “astronomica”, mentre la primavera “climatologica” inizia col 1° giorno di Marzo. Il 20 Marzo è un sabato, e anche questo conferisce un significato speciale di cui parlerò più avanti nell’articolo.
COSA ACCADE TRA LE STELLE E I PIANETI NEL GIORNO DELL’EQUINOZIO DI PRIMAVERA?
IL CIELO DI MARZO SEGNA IL TEMPO DELLA RINASCITA PRIMAVERILE
L’EQUINOZIO DI PRIMAVERA CADE IL 20 DI MARZO, IL SOLE SI SCALDA, SEMPRE PIÙ LUCE A DISPOSIZIONE DELLA VITA SULLA TERRA CHE SI PREPARA AL NUOVO RISVEGLIO
La Terra, come tutti sappiamo, gira intorno al Sole, anche se la figura di Galileo Galilei, che sosteneva questa teoria Copernicana, venne riabilitata il 22 Ottobre 1980 dalla chiesa dopo 347 anni che in questa data accetta che la Terra giri intorno al Sole.
Ci sono dei giorni come l’Equinozio di Primavera in cui, nella sua fase di rivoluzione intorno al Sole, la Terra accoglie i raggi del Sole perpendicolarmente all’asse di rotazione.
Il 20 Marzo 2021 l’emisfero settentrionale e quello meridionale ricevono i raggi solari con la stessa inclinazione. Il fenomeno dell’Equinozio accade 2 volte all’anno, in Primavera e nell’Equinozio d’Autunno. per questo nel giorno in cui nell’emisfero settentrionale ci sarà l’equinozio di Primavera, in quello Meridionale avremmo quello autunnale.
Nell'Equinozio di Primavera si avrà una uguale durata del giorno e della notte. L’origine stessa della parola, latino Aequinotiun, significa Aequus (uguale) e Nox (notte), da cui giorno uguale alla notte.
Quando cade l'Equinozio?
L’Equinozio non cade sempre nello stesso giorno, può variare dal 19 al 21 del mese di Marzo, in base a dei complicati calcoli sulla rotazione terrestre e ai vari calendari che si sono succeduti nella storia dell’umanità.
L'Equinozio nella Storia
L’Equinozio di Primavera è legato alla nostra storia e vita in quanto è la data da cui si calcola la Pasqua. Nel Concilio di Nicea, 325 d.C., si decise che la Pasqua si sarebbe celebrata nella prima domenica dopo il primo plenilunio di Primavera. Nel 2021 la Luna sarà piena domenica 28 e la prima domenica sarà il 4 di Aprile.
Durante gli equinozi abbiamo visto che si ha una durata uguale delle ore di luce e di buio, aspetto che colpì profondamente tutti i popoli e li spinse a riflettere su cosa accadesse in questi giorni fatti speciali dalla Natura delle cose.
Speciale perché segna l’inizio di un lungo periodo che terminerà in autunno, dove le ore della Luce prevalgono su quelle del buio. La Luce è simbolo universale della Vita, più Luce, più vita.
In tutte le culture del mondo questo passaggio di consegne è sempre stato celebrato e sottolineato con giorni di festa e varie ritualità. Possiamo affermare che l’evoluzione dell’umanità è sempre stata collegata a ciò che accadeva ciclicamente nel corso di ogni anno.
Nell’Equinozio di Primavera si lascia l’Inverno, termina la fase della ricerca interiore, favorita dalle tante ore di buio che non permettono di vivere a lungo nella Luce del giorno, per iniziare una nuova fase di rinascita visibile, all’esterno, illuminati dalle forze del Sole.
Durante l’autunno-inverno la vita, sia nostra che degli elementi del mondo, terra, acqua, fuoco, etere, riposano dalle fatiche esteriori, e diventano permeabili alle forze dello spirito. La terra si richiude in sé stessa e si prepara ad essere di nuovo fertile nel buio feddo, spegnendo ogni attività, l’uomo, allo stesso tempo, ha modo di “guardarsi dentro” a lungo, di arrivare alla nascita di qualcosa di nuovo, rappresentata dalla venuta, nella nostra cultura, del Natale col bambino Gesù, matura la sua crescita interiore e si prepara alla nuova rinascita insieme a tutto il creato.
Nel punto più buio dell’anno, quando i raggi del Sole si fanno minimi, la Luce della Vita deve accendersi all’interno dell’essere umano; nel solstizio invernale nasce il bambino solare, si accende il fuoco interiore che ogni essere umano possiede, col quale il mondo continua a essere illuminato, dalla singola volontà personale. Ecco il senso delle celebrazioni nel mese di Dicembre; mantenere viva la forza della Luce solare.
Ogni essere umano compie il suo sforzo, dal solstizio invernale in poi, per testimoniare che la Luce non può essere soppressa in alcun modo, e giorno dopo giorno il mondo è sostenuto verso il nuovo traguardo, il solstizio di Primavera.
Oramai non vivendo direttamente dei prodotti della terra, siamo “scollegati” psicologicamente da questo “ritmo universale” dello scorrere delle stagioni e perdiamo la loro forza guaritrice e risanatrice. Ma le stagioni esistono ancora, anche se confuse, rispetto a come erano fino a qualche anno fa, quasi a riflettere la confusione che attacca il mondo e la vita di ciascun abitante, senza distinzione alcuna.
Eppure, da sempre, questo avviene comunque, quale che sia lo specifico momento storico. Il Sole riguadagna sempre più spazio, i venti freddi vengono ricacciati indietro e le forze curatrici dell’Universo hanno modo di ritornare gradualmente, portate dai primi venti tiepidi.
Fino al giorno dell’Equinozio.
Un’altra volta le forze della Luce riprendono predominanza su quelle del buio e del male, e lo spirito di ogni uomo può di nuovo allearsi con le forze della Luce solare, rinnovando un legame, un patto, che permetta di tenere a bada e vincere le forze dei sentimenti senza controllo, delle pulsioni che provengono dal buio dell’inconscio e del karma, fornendo all’anima l’energia necessaria.
Equinozio di Primavera e Tradizione
LE COSE DI PER SÉ NON RAPPRESENTANO NULLA, SE NON NELLA SUCCESSIONE CON CUI SI RIFERISCONO L’UNA ALL’ALTRA R.S.
Nelle nostre tradizioni e rituali questi elementi ancora sono presenti in varie forme. Ad esempio la forza evocata del Sole durante i fuochi bruciati alla vigilia della Befana, tradizione forte in Emilia e nel Nord orientale della pianura padana.
In Friuli è chiamato “pignarul” o “cabosse”, verso Trieste, fra i due fiumi “seima”, in Veneto, Treviso e Venezia “panevin”, dove si mangiano dei dolci fatti in casa per l’occasione e si beve del vino di casa, per sottolineare e invocare un’annata generosa e abbondante.
Il falo in questo caso viene chiamato “vecia”, per la forma di una vecchia vestita informe, e in alcuni luoghi si prepara un vero e proprio fantoccio da immolare sul fuoco purificatore.
La fiamma, nel comune sentire, rappresenta la prossima Luce della Primavera, cioè del Sole, che non si spegne, nonostante le lunghe ore di buio sulla terra che non produce. Una speranza che non si spegne, anzi, viene fatta divampare ancora più forte e offerta al cielo.
Spesso nei paesi anche il parroco partecipa alla festa benedicendo la catasta di arbusti usata per il falò. L’acqua che sfrigola sul fuoco viene interpretato come il dolore del diavolo o demoni che infastiditi abbandonano il luogo santificato.
Il fuoco dei residui della potatura rappresentano l’inverno che “brucia” le piante e limita la vita esterna. L’uomo durante l’inverno ha nutrito la sua anima per costruire la prossima stagione che porterà, dalla cenere, la nascita della pianta verde e insieme il suo risveglio interiore. In questo modo si preserva il ciclo delle coltivazioni che sono alla base della salute e dell’equilibrio dell’intero mondo che abitiamo.
Senza che la produzione del cibo sia seguita secondo i dettami della natura e non quelli del profitto, non si può ottenere alcuna salute, né personale, né pubblica. Basta pensare alle statistiche sulle malattie che affliggono l’intera umanità, per avere conferma di queste mie parole.
Ancora prima dell’Equinozio, esattamente il 19 Marzo, si celebrano i Fuochi di San Giuseppe praticamente in ogni paese italiano. In alcuni prima si prepara un pupazzo pieno di dolci che viene prima spezzato e fatti cadere i dolci sopra i bambini festanti e poi dato alle fiamme. Mentre gli adulti bevono vino novello e mangiano piatti della tradizione.
Rito purificatorio, di cui pochi ricordano il vero significato, ma che fa stare le persone insieme in uno spirito di pace e fratellanza, in allegria, che scalda i cuori dei presenti. In questo modo il rituale assolve il compito antico di superamento delle diversità e dell’imporsi delle forze positive sollecitate dalla Luce.
Ci si purifica e rinasce, preparandosi alla prossima tappa della Pasqua che segna la resurrezione di Cristo, il Fanciullo Solare invernale maturato come Cristo, accorpato alla nuova vita primaverile.
OROSCOPO DELL’EQUINOZIO DI PRIMAVERA DI MARZO 2021
L’Equinozio di Primavera nasce in Ariete, il 20 Marzo alle ore 9,37. Trattato come l’oroscopo di una persona vediamo che l’ascendente è nei Gemelli, segno leggero, divertente, sempre in movimento, molto portato alla socialità. Purtroppo è messo in un angolo da Urano contestatore, Marte eccitato e teso e la Luna non certo amica, ed ecco che la sua sete di libertà dalle costrizioni odierne, vedi pandemia, limitazioni, distanziamenti, chiusure ecc. viene ridotta al minimo.
Anche lo scorso anno la situazione era uguale, ma eravamo spaventati e pieni di timore per quello che accadeva. Oggi abbiamo meno paura, più coscienza e cresce l’insofferenza sia per la malattia che per come viene gestita o usata…
Dopo l’ascendente osserviamo nella carta del cielo dell’Equinozio, il “Medio Cielo”, che insieme all’ascendente formano l’immagine di ciò che di noi mostriamo al mondo. L’Ascendente è il segno zodiacale che sorge alla nascita ed è la prima parte di noi che subito facciamo vedere.
Il Medio Cielo, che corrisponde alla decima casa, è il punto più alto del tema natale, o zenit, e racconta cosa intendiamo raggiungere con la nostra vita. Viene anche chiamato la casa del lavoro o della carriera, ma è qualcosa di molto più importante.
Ora ci concentriamo sul Medio Cielo del nostro Equinozio di Primavera e vediamo che è nell’Acquario. Punto interessante in quanto apre delle possibilità di fuga da questa situazione paralizzante.
Se qualcosa deve modificarsi e cambiare, deve avvenire nel pensiero e, di conseguenza, nello stile di vita. Saranno le posizioni basate sullo studio e sulla serietà che potranno portarci fuori da tutto questo. ANche Saturno è nell’Acquario, cioè nella nona casa, anche eli spinge sulla scienza e sul rigore delle scelte.
Giove è a ridosso del Medio Cielo e trasmette i suoi valori che sono di intelligenza delle regole, scienza, psicologia, uso della tecnologia, tutto basato sul rapporto sano tra le persone che devono sviluppare fiducia ed empatia.
Infatti, sempre nella decima casa, vediamo Mercurio sensibilissimo nei Pesci e, come sempre, creativo e propulsivo che appoggia Giove, ma a una condizione, che il sapere sia rivolto al futuro e non al passato, deve trattarsi di una conoscenza innovativa.
Il diavolo non fa i coperchi, per questo abbiamo una difficoltà da parte di Marte che contrasta Mercurio con una quadratura.
Nettuno nei Pesci, in undicesima casa, continua a parlare di intuizione, visione, disponibilità d’animo che genera speranza, elemento indispensabile alla soluzione verso il futuro.
Anche i due pianeti maggiori, Saturno e Giove, guardano al futuro. Il Sole, la Luce, entra nell’Ariete, subito dopo raggiunto da Venere, portatrice di un Amore delicato e generoso. Chiude la carovana Plutone, in Capricorno nella casa numero 8, la casa che ospita i programmi di trasformazione, dietro le quinte e non le mostra al pubblico.
E’ necessario essere accorti, previdenti, decisi nel non sprecare le risorse a disposizione, non solo quelle materiali come il denaro o i mezzi, soprattutto valori, progetti, desideri e aspirazioni. Saranno questi a sostenere la ricerca delle soluzioni, la mobilizzazione delle energie necessarie a resistere, ad avere sempre speranza a disposizione. Speranza che alimenta la percezione del legame che deve tenere tutti noi uniti nella lotta contro questa malattia che riesce a progredire sfruttando le debolezze che col tempo l’umanità ha messo insieme.
Urano in Toro ha generato questa grande, e scomoda, opportunità che ci sta trascinando a fondo, sarà la stessa che potremo usare per risorgere e tornare alla nostra “vera” Vita.